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“Cancellare la norma che introduce il prefisso unico per le chiamate commerciale, perché rischia di causare un forte contraccolpo occupazionale nei call center”, con questa motivazione, ha raccontato a Key4biz, Emiliano Minnucci (PD) ha presentato oggi, nelle Commissioni IX e X della Camera, l’emendamento al Disegno di legge ‘Registro delle Opposizioni’, già approvato al Senato lo scorso due agosto. “Il Governo, negli ultimi mesi, ha fatto così bene con le norme per contrastare la delocalizzazione e la riduzione degli stipendi degli operatori dei call center, e ora rischiamo di buttare via il bambino con l’acqua sporca”, ha aggiunto Minnucci. “Occorre evitare il telemarketing molesto in altre modalità”, ha concluso il parlamentare.
Lo stesso deputato oggi ha presentato altri due emendamenti sullo stesso tema, qualora la proposta di cancellare il prefisso unico non dovesse trovare consenso a Montecitorio. Non uno, ma due o tre prefissi per identificare le telefonate di telemarketing: i due emendamenti a firma Emiliano Minnucci (Pd) sono stati presentati nelle commissioni Attività produttive e Trasporti alla Camera.
Gli emendamenti puntano a prevedere che non ci sia un solo codice, come ora stabilito dal testo già approvato al Senato, ma due o tre. La diversificazione dei prefissi, servirebbe a rendere riconoscibile il motivo della chiamata. Negli emendamenti, infatti, si chiarisce che due codici identificativi servirebbero a distinguere le telefonate finalizzate a ricerche di mercato da quelle finalizzate a pubblicità, vendita e comunicazioni commerciali. Con tre ci sarebbe ancora maggior dettaglio: uno per il compimento di ricerche di mercato, un altro per la pubblicità e vendita, l’ultimo per le comunicazioni commerciali.
Il provvedimento (Ddl S.2603), votato al Senato, prevede sia l’allargamento del registro delle opposizioni a tutti i numeri fuori elenco, compreso il mobile, sia l’introduzione del prefisso unico per le chiamate commerciali. Quest’ultima novità, che identifica la telefonata dal call center, non piace ad Assocontact, l’associazione che rappresenta le società che gestiscono servizi di Contact Center. “La tutela del consumatore va perseguita senza mettere in repentaglio un intero settore che conta 40mila operatori, la maggior parte al sud e formato da giovani al di sotto dei 30 anni. Tutto dopo che Assocontact e le associazioni sindacali (Cgil-Cisl-Uil) hanno siglato un accordo prevedendo nuovi strumenti di welfare”, ha dichiarato Paolo Sarzana, presidente Assocontact.
Con il prefisso unico, infatti, si mischierebbero sia le chiamate con cui correttamente gli operatori telefonici propongono le offerte commerciali sia le telefonate moleste con un grave danno per il consumatore che vedrà apparire sempre lo stesso numero e non potrà decidere se rispondere o meno. Inevitabilmente avrà interesse a ricevere le telefonate dalle società con cui ha stipulato contratti per le utenze domestiche, per la telefonia mobile e per la tv a pagamento, per fare alcuni esempi.
Oggi, nelle Commissioni alla Camera, sono stati presentati altri emendamenti al Ddl Registro Opposizioni. Per cancellare i consensi espressi per ricevere telefonate commerciali servirà una “specifica richiesta da parte degli interessati”. Lo chiedono diversi emendamenti (a firma Pd, FI e Sc-Ala) presentati nelle commissioni Attività produttive e Trasporti alla Camera dei Deputati. Al momento il testo, già approvato in Senato, prevede che con l’iscrizione al Registro delle Opposizioni “si intendono revocati tutti i consensi precedentemente espressi, con qualsiasi forma o mezzo e a qualsiasi soggetto, che autorizzano il trattamento delle proprie numerazioni telefoniche fisse o mobili”. Invece secondo le proposte di modifica per la revoca del consenso occorre la specifica richiesta degli interessati.
Infine altri due emendamenti sono stati presentati oggi al medesimo disegno di legge per non per ‘salvare’ consensi a fornitore servizi. Infatti, si legge nel testo della proposta di modifica, anche a seguito dell’iscrizione al Registro delle opposizioni, lo strumento per non ricevere più telefonate di telemarketing, non saranno revocati i consensi prestati “nell’ambito di specifici rapporti contrattuali aventi ad oggetto la fornitura di beni o servizi, per i quali è comunque assicurata, con procedure semplificate, la facoltà di revoca”. Lo chiedono due emendamenti identici (a firma Ap e Sc-Ala) presentati nelle commissioni Attività produttive e Trasporti alla Camera. Al momento il testo, già approvato in Senato, prevede che con l’iscrizione al Registro “si intendono revocati tutti i consensi precedentemente espressi, con qualsiasi forma o mezzo e a qualsiasi soggetto, che autorizzano il trattamento delle proprie numerazioni telefoniche fisse o mobili”.
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