Più difese dagli squilli modelli

Il Sole24Ore

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La definizione dei ruoli e delle responsabilità delle imprese e dei call center. Le verifiche (con audit e controlli a campione) da parte dei committenti sul lavoro degli operatori. La costituzione, a più livelli, di black list con i numeri delle persone che non vogliono essere chiamate. 

L'obbligo di acquisire un consenso specifico della persona chiamata a raccogliere i dati per le diverse finalit. È l'attenzione alla legittimità dell'acquisizione iniziale dei dati, per cui nei contratti tra committenti e operatori dovrà essere inserita una sanzione per i contatti illegittimi, ad esempio prevedendo l'annullamento della provvigione per il contratto stipulato. 

Sono alcuni degli strumenti messi in campo dal nuovo codice di condotta per le attività di telemarketing e teleselling, che arriva a pochi mesi di distanza dal vero, lo scorso 27 luglio, di un altro scudo contro le chiamate commerciali indesiderati: il registro pubblico delle opposizioni aperto anche ai telefoni cellulari. Promosso da associazioni di committenti, call center, teleseller, list provider e associazioni di consumatori (Assemprim, AssoCall, Assocontact, Assotelecomunicazioni, Confcommercio, Confindustria, Dma Italia e Osservatorio imprese e consumatori) e approvato nei giorni scorsi dal Garante privacy, il codice di condotta è uno strumento volontario, che contiene norme che si vietano a chi decide di aderire.

 

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Fonte dell'articolo: Vedi su Il Sole24Ore
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