Approvato il 24 marzo 2023, il Codice di Condotta per il Telemarketing da parte del Garante della Privacy.
E già questa è una notizia estremamente rilevante, testimonianza della grande attenzione che si è venuta a creare intorno a una delle più grandi operazioni di sistema del settore.
Sì perché il Codice di Condotta è un'idea nata nel 2016, portata avanti tra indifferenza e scetticismo da Assocontact che ne ha fatto uno dei pilastri della propria azione, che nel corso dell'ultimo anno ha visto l'adesione convinta e collaborativa di Confindustria , Confcommercio, Asstel, Asseprim, Assocall, DMA Italia, Oic . E non poteva essere che così. Le sfide del settore e con più specificità le sfide poste dal telemarketing illegale sono di tale numero e complessità che non vi è altra strada se non quella delle alleanze.
Ma che cos'è il Codice?
Del Codice di Condotta ne abbiamo parlato molto nell'ultimo anno, e in sintesi può essere visto come uno strumento che rafforza il controllo reciproco tra tutti gli attori della filiera sulla gestione dei dati.
Di fatto il Codice di Condotta è un disciplinare che regola i comportamenti, i processi e gli strumenti che gli aderenti – committenti, outsourcer, list provider, lead generator – sono tenuti a rispettare al fine di innalzare al massimo livello la tutela dei diritti dei consumatori . La novità rispetto ad altri strumenti di autoregolamentazione come il già realizzato Bollino Blu sta nel coinvolgimento del Garante della Privacy come autorità preposta a controllare e sanzionare l'operato delle imprese aderenti.
Il Codice di Condotta si configura quindi anche come uno strumento di differenziazione e identificazione di tutte quelle aziende serie e legali che hanno deciso di impegnarsi concretamente per contrastare i fenomeni illegali. Chi aderisce al Codice di Condotta NON aggira la legge, non opera in zone grigie, non sfrutta nessun tipo di fragilità (della legge, della tecnologia, dei cittadini) per alimentare il proprio business.
Tuttavia, come sottolineato in diverse occasioni ( qui e qui), il Codice di Condotta non è lo strumento definitivo e salvifico per vincere la battaglia contro il telemarketing illegale e regalare la privacy ai cittadini. Come non lo era ieri il ROP e come non lo sarà domani la Certificazione delle Competenze, che pure è l'altro tassello che Assocontact è in procinto di mettere nel ventaglio degli strumenti a difesa dei cittadini. Strumenti certificati e definitivi contro il telemarketing illegale infatti non esistono, per la natura infida, instabile, dinamica che il fenomeno ha assunto.
Accanto al Codice di Condotta, oltre alla già citata Certificazione, sono stati installati nuovi strumenti tecnologici come lo smart contract, il Golden Number e le tecnologie anti-spoofing (ne abbiamo già parlato qui e qui). Esso rappresenta quindi un nuovo inizio, come sottolineato da Gianluca D'Ascenzio di OIC, l'altra grande realtà che ha lavorato a fianco di Assocontact per percorrere l'ultimo miglio e rendere il Codice realtà.
Quale è quindi il prossimo passo?
Il prossimo passo è sicuramente la Certificazione delle Competenze dei professionisti del Customer & Data Management. L'espressione è già “storia” perché inserita nella Prassi di Riferimento i cui lavori Assocontact ha cominciato insieme ad UNI, l'Ente Nazionale delle Certificazioni.
La Prassi di Riferimento – uno step temporaneo prima che si possa parlare di Norma Uni in senso stretto – ribadisce lo sforzo di istituzionalizzazione di un settore che è estremamente determinato a uscire dalle zone di ambiguità nelle quali è stato costretto. L'importanza strategica però è altrove: in combinato disposto con il Codice di Condotta e con la Certificazione delle Aziende (altro passaggio nodale di cui si sta discutendo) l'introduzione di uno standard di conoscenze e competenze per le lavoratrici ei lavoratori permette di r endere le persone in grado di tradurre i comportamenti “astratti” del Codice in comportamenti agiti in ogni interazione con il cittadino e il consumatore, tutelandone dati, diritti e sensibilità. Migliorare il livello generale dei servizi e innalzare la qualità per i cittadini ei consumatori.
Incrementare consapevolezza e sapienza dei consulenti al fine di renderli sempre più responsabili ed efficaci nell'assistenza ai cittadini e ai consumatori, tanto quanto nella capacità di generare valore per i committenti
Fissare in modo inequivocabile il livello di competenza raggiunto dal singolo lavoratore, liberandone le possibilità di movimento e di carriera all'interno del mercato e sottraendolo alle logiche della clausola sociale quando queste vengono applicate in modo iniquo. Contribuire a cambiare i modelli di business con cui si regolano i rapporti tra outsourcer e committenti, introducendo un delta valore percepibile e dimostrabile.
Così spiegato si comprende meglio la strategia sinergica con cui Assocontact sta operando per rilanciare il settore.
Una strategia che ha bisogno del coinvolgimento di tutti perché ogni azione è un passo avanti verso il vero grande obiettivo: la Legge di Rilancio con cui portare la relazione con il cittadino e il consumatore nella società e nell'economia digitale.
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