E’ arrivata alla Camera la norma che che istituisce il prefisso unico per le chiamate commerciali approvata dal Senato lo scorso 2 agosto, prima della pausa estiva e che mette a rischio 40mila posti di lavoro.
Come già annunciato da Assocontact, l'associazione che rappresenta le società che gestiscono servizi di Contact Center, questa disposizione rischia di compromettere l’intero settore, mettendo a rischio 40mila posti di lavoro e non risolvendo il problema del telemarketing. Il prefisso unico, infatti, se approvato in via definitiva non permetterà alle aziende di contattare direttamente i propri clienti o potenziali tali e saranno costrette ad investire su altri canali e forme di vendita.
“La tutela del consumatore va perseguita senza mettere in repentaglio un intero settore che conta 40mila operatori, la maggior parte al sud e formato da giovani al di sotto dei 30 anni. Tutto dopo che Assocontact e le associazioni sindacali (Cgil-Cisl-Uil) hanno siglato un accordo prevedendo nuovi strumenti di welfare”, dichiara Paolo Sarzana, presidente Assocontact.
“La soluzione al problema del cosiddetto telemarketing selvaggio c’è ed è quella prevista dalla Proposta di regolamento E-Privacy presentata dalla Commissione Europea lo scorso 10 gennaio: il numero identificabile e quindi ricontattabile”, aggiunge Sarzana.
Con il prefisso unico, infatti, le chiamate con le proposte commerciali si mischieranno a quelle moleste con un grave danno per il consumatore che vedrà apparire sempre lo stesso numero e non potrà decidere se rispondere o meno.
Ufficio Stampa
Alessio Samele
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