Assocontact: “Il protocollo d’intesa un interessante passo avanti ma uno strumento non risolutivo: è necessaria una completa riforma del settore”

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Il protocollo d’intesa sui servizi di call center firmato oggi a Palazzo Chigi da 13 primarie aziende committenti alla presenza del Presidente del Consiglio Gentiloni e del Ministro Calenda, è un primo interessante passo avanti verso l’intento di normalizzazione del mercato, per indirizzare l’erogazione di tali servizi verso il consumatore e cittadino con livelli di qualità sempre maggiori e tali da prevedere una remunerazione equa per le società fornitrici.

Il Protocollo non prevede però parametri ancora particolarmente vincolanti su come erogare i servizi o gli obblighi per le aziende che non vi aderiscono o in materia di pricing, ma è stata anticipata una nuova fase di approfondimento ed implementazione attraverso un “tavolo tecnico”.

Assocontact, l’associazione nazionale dei call center in outsourcing aderente a Confindustria Digitale, apprezza lo sforzo raggiunto dal Ministro Calenda ed è a disposizione del Ministero dello Sviluppo Economico per poter offrire ogni contributo tecnico rispetto alle nuove fasi previste a sostegno del settore.

“E’ oggi più che mai necessario rimettere in equilibrio il mondo dei call center, nel quale il servizio offerto non è ancora remunerato a livelli tali da sostenere l’equilibrio economico delle tante società di out-sourcing che vi operano e che rappresentano, complessivamente, circa 80.000 lavoratori”, ha dichiarato Paolo Sarzana, presidente Assocontact.

E’ necessaria una vera riforma del settore, con una Legge che obblighi tutti a rispettare regole più stringenti.

Ufficio Stampa
Alessio Samele
a.samele@retionline.it
3208450132

4 maggio 2017

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